I disturbi alimentari
Mangiare non è solo nutrirsi. È emozione, abitudine, cultura, controllo. A volte, però, il rapporto con il cibo può diventare difficile, pieno di sensi di colpa, restrizioni o abbuffate silenziose. Spesso questi segnali vengono ignorati, giustificati o nascosti, soprattutto tra i giovani. Ma riconoscerli è il primo passo per prendersi cura di sé. In questo articolo parliamo in modo chiaro e senza giudizi dei campanelli d'allarme da non sottovalutare, e del perché chiedere aiuto è sempre un atto di forza — mai di debolezza.

Cosa sono i disturbi alimentari
I disturbi del comportamento alimentare (abbreviati in DCA) sono caratterizzati da un comportamento disfunzionale riguardo il cibo, una percezione del proprio corpo alterata e una conseguente preoccupazione per il proprio peso e aspetto fisico. I DCA sono definiti da alcuni professionisti anche disturbi alimentari psicogeni, per sottolineare come il disturbo coinvolga "l'intera personalità e non solo la condotta alimentare". I disturbi alimentari possono avere cause e conseguenze psicologiche legate a problemi di autostima e, in alcuni casi, sono associati a problemi d'ansia e depressione.
Soffrire di un disturbo alimentare può stravolgere completamente la vita di una persona, che finisce per concentrarsi esclusivamente sul cibo e sulla paura di aumentare di peso. Attività che un tempo sembravano semplici e piacevoli, come andare in pizzeria con gli amici o partecipare a feste e matrimoni, diventano ora fonte di grande ansia, se non addirittura insostenibili. I pensieri sul cibo non si limitano ai momenti in cui si mangia, ma invadono la mente anche durante altre attività di ogni giorno, come a scuola o al lavoro. Anche svolgere compiti quotidiani diventa difficile, poiché la mente sembra occupata solo dalla preoccupazione su cosa "bisogna" mangiare, dalla paura di ingrassare o dal timore di perdere il controllo con un'abbuffata


L'anoressia nervosa si caratterizza per una restrizione estrema dell'assunzione di cibo, un peso corporeo significativamente basso, una intensa paura di ingrassare e una distorsione dell'immagine corporea. Le conseguenze sono gravi e includono problemi ormonali, alterazioni cardiovascolari, ipotermia, osteoporosi, stitichezza, indebolimento del sistema immunitario e difficoltà cognitive
La bulimia nervosa comporta l'alternanza tra abbuffate e comportamenti compensatori come vomito autoindotto, uso di lassativi e attività fisica eccessiva. Le sue conseguenze comprendono infiammazioni delle ghiandole salivari, erosioni dentali, squilibri elettrolitici, amenorrea e possibili lesioni all'esofago e alle mani dovute all'autoinduzione del vomito.
Il binge eating disorder è caratterizzato da episodi ricorrenti di alimentazione incontrollata, senza comportamenti compensatori. Chi ne soffre tende a mangiare grandi quantità di cibo in solitudine, rapidamente e fino a sentirsi sgradevolmente pieno, spesso con un senso di vergogna e disgusto verso se stessi. Le conseguenze possono includere obesità, disturbi gastrointestinali, problemi metabolici, disagio emotivo, isolamento sociale e un aumento del rischio di malattie cardiovascolari e diabete.

Come si può guarire?
Uscire da un Disturbo del Comportamento Alimentare è possibile, anche se richiede tempo, pazienza e aiuto.
La consapevolezza di avere un disturbo alimentare è il fondamento del percorso di guarigione. Spesso ostacolata dalla negazione, la capacità di riconoscere e ammettere il problema è un atto di coraggio che apre la via al recupero. Parlarne con professionisti specializzati, come psicologi, medici e nutrizionisti, può fare la differenza. È importante lavorare non solo sul comportamento alimentare, ma anche sulle emozioni e le cause profonde che lo alimentano. Circondarsi di persone fidate, accettare il proprio corpo e smettere di vedere il cibo come un nemico sono elementi chiave per stare meglio. La guarigione non è una linea retta: ci saranno alti e bassi, ma ogni passo avanti conta.
Autrice: Sofia Cuzzucoli